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Si conclude con il sesto appuntamento la serie di webinar Call4Women: Perché sembra così difficile per una donna diventare imprenditrice? Nell’ambito della call lanciata da Endeavor Italia e B Heroes, quattro professioniste in ruoli diversi ruoli cercano di rispondere a questa complessa domanda.
Per chiudere il ciclo abbiamo invitato Giada Zhang, imprenditrice inserita nella lista dei 30 Under 30 di Forbes, CEO di Mulan Group con alle spalle un percorso professionale notevole per la sua età.
“Vorrei partire citando una frase che mi piace molto: l’imprenditoria è vivere qualche anno della vostra vita come nessuno vorrebbe mai, per vivere tutto il resto come pochi potranno fare” ha esordito Giada. “Stress, apprensione, responsabilità… tutte queste cose vi renderanno la vita difficile, ma vi condurranno lungo un viaggio ricco e avventuroso, che vi porterà a essere soddisfatti di quello che avete ottenuto.”
Giada ha evidenziato sette temi che di primo acchito possono sembrare poco “operativi”, ma che in realtà sono fondamentali per diventare un’imprenditrice di successo.
Gli imprenditori vogliono sempre fare molte cose e le imprenditrici ancora di più, perché le donne sono più tendenti al multitasking. Questo accumulo però porta facilmente a un punto di rottura. Giada consiglia di applicare la regola dei 5/25 di Warren Buffett: fate una lista di venticinque cose che volete fare nella vostra vita, poi dedicatevi solo alle prime cinque. Il focus è fondamentale per arrivare al successo.
“Pensateci: non esiste una job description per un imprenditore. Se ci fosse, io lo descriverei così: qualcuno che cerca di essere la miglior versione di sé stesso per ispirare il proprio team.”
Giada definisce questo tipo di imprenditore un leader above the line: curioso, aperto, che ha sempre voglia di imparare. Il contrario del leader below the line, che è difensivo, chiuso, vuole sempre aver ragione.
Si tratta di uno dei tratti che differenzia maggiormente le imprenditrici dagli imprenditori, ed è una risorsa preziosa che spesso viene trascurata.
“Cercate di capire le persone attorno a voi – investitori, clienti, team -, perché nel momento in cui si renderanno conto che vi mettete nei loro panni, loro crederanno di più in voi. Spesso la gente crede che una donna per avere successo debba comportarsi da squalo come gli uomini. Dobbiamo rifiutare questa idea e sfruttare nostre risorse.”
Secondo Giada, ciò che differenzia un imprenditore da chiunque altro è il numero di decisioni che deve prendere quotidianamente. E la tentazione, spesso, è quella di rimandarle per timore delle conseguenze o del giudizio degli altri.
“Quando succede, fate un passo indietro e chiedetevi: cosa deciderei, se non ci fosse nessuno a giudicarmi? Le paure e le decisioni più grandi sono le occasioni in cui dobbiamo dimostrare la nostra forza.”
Giada ha poi affrontato un aspetto umano ed emotivo del mestiere.
“Questo sembra un tema tabù in imprenditoria, specie se parliamo di imprenditoria femminile. Invece bisogna capire subito che non si può avere tutto, a maggior ragione nello stesso momento. Bisogna sforzarsi di capire come e quando distribuire le priorità, e questo cambia a seconda del momento della vita in cui vi trovate. Negli anni in cui lancerete la vostra azienda, perderete inevitabilmente molti amici. Tenete stretto chi è rimasto al vostro fianco in quegli anni complessi. Circondatevi di persone che vi danno valore e vi fanno crescere.”
“Essere competitivi e voler realizzare qualcosa è bellissimo, ma col tempo può mangiarvi dentro, perché non sarete mai veramente soddisfatte. Dovete fare un esercizio di gratitudine con voi stesse. Prendetevi un momento per rendervi conto di quanto siete andati lontani e quante cose avete imparato.”
Secondo Giada, la misura del coraggio non è se raggiungi il tuo obbiettivo, ma quante volte ti rialzerai ogni volta che fallisci.
“Perseguire i propri sogni è la cosa più bella che si possa fare. Soprattutto per le donne, la differenza tra quelle che ce la fanno e che non ce la fanno è il coraggio e quanto credono in loro stesse.”
Quest’ultimo punto è particolarmente dolente perché spesso è proprio la sfiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità a svantaggiare le imprenditrici.
“Non importa dove siete in questo momento: siete tutti distanti di un solo passo da un nuovo inizio. Tocca a voi decidere cosa fare da qui in poi.”