Rimani aggiornato sulle novità del nostro network, i nostri eventi e molto altro!
Prosegue la serie di webinar Call4Women: Perché sembra così difficile per una donna diventare imprenditrice? Nell’ambito della call lanciata da Endeavor Italia e B Heroes, quattro professioniste in ruoli diversi ruoli cercano di rispondere a questa complessa domanda.
Questa volta abbiamo avuto con noi Lorenza Morandini di Angels 4 Women, un network di donne investitrici che punta a supportare l’imprenditoria femminile.
Morandini esordisce con alcuni dati illuminanti. Delle startup fondate da donne (il 20,4%), il 10% ha guadagni superiori di quelle fondate da uomini, e c’è il 75% di possibilità che queste imprese siano a crescita rapida. Eppure, gli investimenti nelle realtà a guida femminile sono il 50% in meno rispetto a quelle a guida maschile. Questi numeri ci dicono che esiste ancora un grande problema culturale legato all’imprenditoria femminile.
“Questa è una battaglia sana da combattere, non sono per dei temi di parità di genere, ma anche dal punto di vista finanziario ed economico.”
Morandini ha quindi proceduto a illustrare due passaggi necessari nell’ecosistema italiano per diventare imprenditrici.
Morandini ha fatto anche un interessante identikit delle imprenditrici innovative italiane: l’età media è superiore ai 35 anni e la formazione individuale verte su settori scientifici e di ricerca e sviluppo.
“Per molte, fondare una propria startup è la reazione a un ambiente di lavoro che non offre alle donne il grado di soddisfazione auspicabile.”
Su questo tema, va nel dettaglio di un tema fondamentale: quello culturale.
“Si potrebbe dire che ci sono meno startupper donne perché le donne hanno meno idee e spirito imprenditoriale, ma non è proprio così. Devo dirlo il modo molto schietto: fino a poco tempo fa, alle figlie femmine non venivano date le stesse possibilità che ai figli maschi. Le imprenditrici che riescono ad emergere sono solitamente quelle a cui le famiglie hanno lasciato l’opportunità di studiare, questo lo si vede bene dalle loro età e identità professionali. Non a caso il grado di istruzione di queste donne non corrisponde a quello della media femminile del nostro paese. C’è un tema culturale che è ancora molto pesante.”
Riguardo alla competitività, o al contrario, alla solidarietà tra investitrici e imprenditrici, Morandini sfata un mito. “Tra le donne del nostro ecosistema c’è curiosità e c’è grande professionalità, ma non la tanto citata competitività. Le domande a cui le imprenditrici si trovano a dover rispondere sono ficcanti, ma molto ben poste.”
In conclusione, Lorenza Morandini ci lascia con un messaggio che è anche un invito da cogliere:
“Ho fiducia in questa generazione di donne. Ma hanno bisogno di alleate più grandi e con più esperienza che alzino la voce per loro.”